Emergenti con qualche sorpresa

13 Giugno 2014

Se nel medio termine il rialzo dei tassi negli Stati Uniti potrà condurre ad ulteriore volatilità, nel breve l’outlook è piuttosto positivo in virtù del differenziale di tassi tra mercati sviluppati ed emergenti in aumento dopo i rialzi in Brasile, Turchia, Sud Africa, con Giappone ed Europa destinati a rimanere vicini allo zero per anni e con flussi negativi sugli emergenti che hanno segnato tutta la seconda metà del 2013. Il sottopeso è testimoniato dalla reazione minima di questi paesi all’annuncio della Federal Reserve americana di voler alzare i tassi sei mesi dopo la fine del tapering.

Notevoli, poi, i flussi in entrata in bond governativi denominati in valuta locale, tanto che gli investimenti giapponesi stanno gradualmente tornando nella parte a lunga scadenza della curva dei tassi brasiliana. I rendimenti reali di questi titoli sono ormai attorno al 7%.

I tassi reali sono in aumento quasi ovunque e questo aiuterà il circolo virtuoso dei nuovi investimenti. Oltre a Brazil local rates, i trades più in voga lato fixed income sono al momento Argentina, Ucraina, Venezuela e Grecia.

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