Di ritorno da un viaggio in Asia in cui ha incontrato numerosi operatori locali, Michele Gesualdi, gestore del team multi-manager di Kairos, focalizza la situazione delle due principali economie del continente: «Innanzitutto quando si parla di Cina occorre dire che è necessario abbandonare l’approccio dogmatico e gli indici di mercato. L’atteggiamento dei gestori locali continua a essere molto pragmatico e focalizzato sulle aree di crescita legate alla cosiddetta New Economy. Temi che hanno subito una brusca correzione nei mesi scorsi, ma per molti questa è da considerarsi come una correzione all’interno di un bull market ancora molto solido e durevole». Non sono stati sollevati dubbi sulla direzione positiva di questo trend, mentre per quanto riguarda la Old Economy (banche, assicurazioni, commodities, mercato immobiliare) le riforme introdotte dal governo cinese vanno nella giusta direzione, anche se non è ancora evidente che negli utili di queste società si stia verificando un miglioramento.
Da un punto di vista tematico gli sviluppi più interessanti sembrano essere sul fronte dei titoli scambiati sui listini domestici in Cina. Le riforme che consentono un maggiore inflow di investitori verso il Paese renderanno il mercato più liquido e, quindi, investibile.
Per Gesualdi, «se si pensa che il mercato locale cinese tratta a valutazioni che sono inferiori rispetto a quelle di fine 2008, è evidente che un re-rating anche minimo di questo mercato può offrire discrete opportunità di investimento nel medio periodo. Il miglioramento delle esportazioni e dell’economia nel suo complesso negli ultimi mesi, una valuta più debole e un aumento dei flussi sono quindi tutti fattori che spingeranno il mercato in questa direzione». E in merito alle strategie di gestione dei fondi di fondi Kairos, Michele Gesualdi precisa: «Dato il quadro, compatibilmente con i diversi mandati, stiamo valutando un aumento nei portafogli di questo tema».