Molto più che un fremito di vitalità quello che ha scosso i mercati finanziari negli ultimi giorni. Merito della Bank of Japan che, il 31 ottobre, in perfetta coincidenza con il Governo nipponico, ha annunciato una serie di mosse che hanno agitato gli operatori. Innanzitutto la BoJ ha annunciato che nelle prossime settimane tornerà a comprare bond, ma non solo: nelle mire della banca centrale del Paese ci sono anche asset come Etf e trust immobiliari, ritenuti strumenti utili per espandere la base monetaria. Un annuncio che ha fatto volare il Nikkei che ha raggiunto un incremento del 4,83% in poche ore.
E appunto non è un caso che, quasi contemporaneamente, il Government Pension Investment Fund (il fondo pensioni pubblico giapponese) nello stesso giorno, abbia a sua volta annunciato l’intenzione di cambiare l’asset allocation del suo portafoglio: ci si attende dunque un aumento dell’allocazione in equity domestico dal 12% al 25% a fronte di una riduzione dei bond domestici dal 60% al 35%; inoltre foreign bonds ed equities cresceranno tutti al di sopra delle attese, rispettivamente dall’11 al 15% e dal 12% al 25%. L’allocazione internazionale salirà a sua volta del 17%. Secondo gli esperti di Kairos, il fondo pensione giapponese si stava preparando a questa mossa da tempo, dal momento che si registravano già numerosi acquisti da maggio sia sui rimbalzi che sui ribassi, ma senza generare fino ad ora grossi movimenti.
Due bombe a orologeria ben piazzate e, soprattutto, ottimamente sincronizzate per dare una scossa ai mercati. Tuttavia, a mitigare in parte gli animi bullish c’è il fatto che questo proseguimento del Quantitative easing del Sol Levante e le mosse del GPIF di fatto spianano la strada per l’ulteriore aumento dell’IVA, ritenuto indispensabile per far ripartire l’inflazione; ciò con inevitabili impatti negativi sulla crescita. Su questo tema il Governo di Abe si troverà presto a decidere. Facile prevedere, dunque, che ulteriori stimoli possano rendersi necessari.