Dopo una lunga e frenetica tornata elettorale, la più grande democrazia al mondo (814 milioni di indiani hanno diritto al voto e 540 milioni hanno partecipato alle elezioni) ha espresso chiaramente la sua preferenza per il Bharatiya Janata Party guidato da Narendra Modi, facendo registrare il miglior risultato di sempre per il partito (il BJP ha ottenuto 283 seggi su 543). Per la prima volta dal 1984, il partito vincente ha ottenuto la maggioranza dei seggi in parlamento e non avrà bisogno di formare una coalizione per governare. È un risultato che supera anche le più rosee aspettative dei fund manager indiani. Il risultato di questa vittoria? Certamente positivo per la stabilità politica. Modi avrà infatti la possibilità di governare per diversi anni senza essere costretto a scendere a compromessi con partiti minori portatori di interessi particolari.
Il nuovo governo dovrà agire sulla “governance” del Paese per migliorare la trasparenza e l’efficienza dell’apparato burocratico e ridurre la corruzione. In questo modo farà aumentare la fiducia delle imprese che daranno slancio all’economia attraverso investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. A tal proposito, sarà fondamentale la rimozione degli impedimenti ad un nuovo ciclo di investimenti infrastrutturali (strade, ferrovie, centrali elettriche, sistemi di irrigazione, etc.). Inoltre il governo dovrà dare alle organizzazioni straniere la possibilità di effettuare investimenti strategici, fornendo al contempo informazioni chiare riguardo il regime fiscale.
I gestori locali confermano poi che le aziende negli scorsi anni hanno effettuato efficaci esercizi di riduzione dei costi, migliorando la struttura dei propri bilanci. Inoltre, in un contesto in cui l’inflazione sembra essere sotto controllo, la valuta si è stabilizzata e anche i tassi sono in fase di normalizzazione, molte di quelle che hanno visto i propri margini ridursi significativamente potranno contare da adesso in poi sulla leva operativa. Secondo molti gestori siamo quindi all’inizio di un nuovo ciclo che potrebbe durare diversi anni e durante il quale si potrebbero vedere gli utili delle società migliori crescere a un ritmo del 20-30% annuo.