Il Comparto persegue l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio al fine di conseguire la mitigazione del cambiamento climatico, coerentemente con l’obiettivo di temperatura a lungo termine dell’Accordo di Parigi. Tenendo conto dell’intensità di GHG delle società partecipate (scopo totale 1+2 in tCO2eq/EURm) negli ultimi 3-5 anni e dei loro obiettivi di riduzione delle emissioni a lungo termine, il gestore di portafoglio mirerà a massimizzare la riduzione netta di GHG intensità del portafoglio complessivo.
Il Comparto investe in titoli di emittenti stabiliti in Europa con una strategia azionaria long/short. L’universo investibile per la parte lunga del portafoglio è costituito da tutti i titoli emessi da tali emittenti con le esclusioni sopra descritte. Inoltre, coerentemente con l’obiettivo di investimento sostenibile del Comparto, sono escluse le società con la peggiore intensità di GHG del 5% (totale scopo 1+2 in tCO2eq/EURm), nonché altre società sulla base dei criteri settoriali descritti nelle seguenti sezioni.
Il modello interno adottato dalla Società di Gestione assegna un punteggio ESG a ciascuna società dell’universo investibile tenendo conto della loro intensità di GHG (totale scopo 1+2 in tCO2eq/EURm) in valore assoluto e dell’andamento di tale indicatore, i PAI sopra citati così come altri indicatori ESG, ad es. remunerazione dei dirigenti legata a ESG, donne nella forza lavoro, turnover dei dipendenti, membri del consiglio di amministrazione indipendenti, ecc. Le aziende con i peggiori punteggi ESG del 10% all’interno di ciascun settore industriale non saranno investite.
L’universo investibile per la parte short del portafoglio è composto da tutti i titoli emessi da emittenti europei con focus e società a media e grande capitalizzazione. Le aziende con i migliori punteggi ESG del 10% assegnati come descritto sopra all’interno di ciascun settore industriale non possono essere “shortate”.
Si ritiene che gli investimenti sostenibili che il Comparto intende effettuare non causino danni significativi ad alcun obiettivo di investimento sostenibile dal punto di vista ambientale o sociale in quanto la Società di gestione tiene conto di tutti i PAI indicati nella Tabella 1 nonché quelli rilevanti delle Tabelle 2 e 3 dell’Allegato I del Regolamento delegato (UE) della Commissione 2022/1288. La Società di Gestione verifica il rispetto delle Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali e dei Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani, inclusi i principi e i diritti stabiliti nelle otto convenzioni fondamentali individuate nella Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui Principi e Diritti Fondamentali sul lavoro e la Carta internazionale dei diritti umani.
Il rispetto del principio DNSH viene verificato al momento dell’investimento e successivamente monitorato.
In caso di peggioramento degli indicatori o al verificarsi di un evento negativo, la Società di Gestione può, tenuto conto dell’interesse degli investitori, impegnare direttamente o collettivamente l’emittente e/o ridurre la dimensione dell’investimento.
Il processo di integrazione dei fattori ESG si basa sui dati estratti dai report di sostenibilità e dai fornitori di dati esterni . Se ritenuto opportuno, la SGR predispone specifiche attività di engagement con gli Emittenti per la verifica e l’integrazione dei dati mancanti.
A causa della strategia long/short adottata dal Comparto, non è disponibile alcun benchmark UE di transizione climatica adeguato o benchmark UE allineato con l’accordo di Parigi qualificato ai sensi del Regolamento (UE) 2016/1011; pertanto, la Società di Gestione ha adottato un modello interno per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di Investimento Sostenibile.