Prendendo in considerazione i fattori ESG, al fine di perseguire le caratteristiche ambientali o sociali promosse dal Comparto, la società seleziona l’universo investibile tramite un approccio basato su criteri di esclusione ed inclusione. Nello specifico, l’investimento in determinate società è escluso in base ai seguenti criteri:
– Screening derivante da norme;
– Livelli di controversia;
– Valutazione del rischio ESG;
– Esclusioni etiche.
Lo screening derivante da norme si applica a tutti i prodotti e servizi e prende a riferimento:
– con riferimento al materiale bellico vietato, le liste di esclusione si basano su:
–La Legge italiana n.220, 2021 ed il Decreto Legge n.73, 2022;
– gli emittenti domiciliati nei paesi:
— che non rispettano la Convenzione di Oslo sulle munizioni a grappolo (2008) e il Trattato di Ottawa sulle mine antiuomo (1999),
— le politiche del gruppo Julius Baer.
Tale divieto è esteso ad ogni tipologia di strumento finanziario emesso dall’emittente identificato sulla base delle liste sopra citate.
– prestito usurario;
– il rispetto dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC);
– le società domiciliate o quotate in paesi presenti nelle seguenti liste, così come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi:
— FATF lista nera dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/call-for-action-february-2020.html;
— FATF lista grigia dei paesi disponibile al seguente indirizzo: https://www.fatf-gafi.org/publications/high-risk-and-other-monitored-jurisdictions/documents/increased-monitoring-february-2020.html;
— Lista europea di paesi terzi ad alto rischio disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/financial-supervision-and-risk-management/anti-money-laundering-and-counter-terrorist-financing/eu-policy-high-risk-third-countries_en;
Paesi soggetti ad embargo finanziario disponibili all’indirizzo: http://www.dt.mef.gov.it/it/attivita_istituzionali/prevenzione_reati_finanziari/embarghi_finanziari/
In aggiunta alle previsioni sopra, i criteri di seguito riportati contribuiscono alla gestione del rischio di sostenibilità, basati sui dati disponibili per mezzo del data provider utilizzato di volta in volta:
– esclusione delle società con un livello severo di controversia;
– un rating medio di rischio ESG pari al massimo a 30 per emittenti di titoli azionari e obbligazionari;
– l’esclusione di emittenti domiciliati o quotati in paesi con un rischio paese severo, come i titoli emessi dai governi o dalle agenzie governative degli stessi paesi
Oltre ai criteri di esclusione descritti sopra, vengono esclusi dall’universo investibile le società direttamente impegnate e/o che generano ricavi significativi da determinati settori industriali. Nello specifico gli emittenti coinvolti in Armi Controverse, incluse le armi nucleari dove gli emittenti siano domiciliati in paesi non aderenti al Trattato di Non Proliferazione di Armi Nucleari (NPT), sono escluse. In aggiunta i seguenti settori sono esclusi dall’universo investibile del Comparto:
– produttori di tabacco;
– carbone termico, con una soglia di ricavi del 25% da estrazione ed esplorazione di carbone termico e produzione di elettricità;
– armi leggere, con una soglia di ricavi al 10%.
Per quanto riguarda i criteri di inclusione, le società prese in considerazione ai fini dell’investimento, saranno quelle che meglio integrano i fattori ESG, presentando di conseguenza rischi minori rispetto a tali fattori. L’inclusione delle caratteristiche ambientali e/o sociali si ottiene tramite un modello interno che si basa sulla matrice di materialità settoriale per integrare, laddove si ritiene opportuno, l’analisi del provider di dati ESG. Si tiene conto, dei seguenti parametri:
Sezione ambientale:
– traiettoria del target di riduzione delle emissioni;
– politiche di biodiversità;
– impronta idrica;
– identificazione di prodotti, attività e servizi che hanno un impatto significativo sull’ambiente;
rispetto della normativa ambientale.
Fattori sociali:
– politiche di diversità;
– sviluppo del capitale umano;
– tasso di turnover del personale;
– politiche e programmi anti-corruzione.
Sezione di governance:
– la qualità e l’integrità di amministratori e dirigenti;
– la struttura del consiglio di amministrazione;
– i diritti degli azionisti;
– le relazioni con i dipendenti;
– la remunerazione di amministratori e dirigenti;
– i rendiconti finanziari, il controllo amministrativo e adempimenti fiscali.
Le pratiche di buona governance si ritengono, alla base dell’integrazione ambientale/sociale.
Il Comparto considera i PAI applicando le strategie specificate di seguito:
– I seguenti PAI sono integrati nel processo decisionale di investimento: le Emissioni di GHG (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq), l’Intensità di GHG delle imprese beneficiarie degli investimenti (totale ambito 1 e 2 in tCO2eq/EURm) e l’Impronta di carbonio.
In relazione a tali indicatori, in caso di peggioramento o di verificarsi di un evento negativo, la Società di gestione interviene direttamente o collettivamente nei confronti dell’emittente.
Se la situazione non migliora e/o l’emittente non si impegna formalmente a migliorarla nell’arco di un anno, la Società di gestione, tenendo conto del miglior interesse degli investitori, può vendere la posizione.
– Criteri di esclusione:
— Violazione dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e delle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali, Mancanza di procedure e meccanismi di conformità per monitorare la conformità ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite e alle Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali;
L’investimento è considerato ammissibile se il valore degli indicatori di cui sopra è pari a zero.
– Armi controverse.
L’investimento non viene effettuato se l’azienda è direttamente coinvolta e/o genera ricavi significativi da settori che rientrano nell’elenco di esclusione di cui sopra.